Cerchio è un comune nella provincia dell’Aquila, in Abruzzo. Il borgo sorge attorno a un vecchio teatro, ormai distrutto, che i Romani avrebbero costruito per celebrare l’Imperatore Claudio dopo che, nel 51 d. C., fece prosciugare il lago Fucino. Proprio la presenza di questo importante corso d’acqua ha caratterizzato, fin dai tempi più remoti, l’economia di Cerchio, basata prevalentemente sull’attività agricola. Fu abitato fin dai tempi più remoti e posseduto, nel corso dei secoli, da numerose famiglie. Tra le maggiori attrazioni di Cerchio troviamo la Chiesa di San Bartolomeo e la Chiesa della Madonna delle Grazie. La prima risale al XIII secolo ma, in seguito al terremoto, venne sottoposta a interventi di ricostruzione. Dell’antica struttura rimangono il portale cinquecentesco, alcune statue in terracotta e una croce. La seconda venne costruita insieme al convento degli agostiniani, l’attuale municipio, nel XVI secolo. Il colore bianco domina sia nella facciata esterna sia nelle pareti interne dove sono appesi dei quadri raffiguranti la vita della Madonna delle Grazie. Anche questa chiesa venne restaurata in seguito al sisma. Il Museo Civico di Cerchio, istituito il 21 ottobre 1986, ha sede nell’ex convento degli Agostiniani Scalzi, complesso architettonico della prima metà del Seicento, ma sottoposto a numerosi lavori di ristrutturazione. Il Museo è formato da più sale espositive dove sono riportati i reperti della civiltà contadina, dei mestieri, reperti etnografici e la mostra fotografica della Repubblica Italiana. Negli ex scantinati della struttura è possibile ammirare i reperti dell’arte sacra Teatro Comunale “Nicola Calipari”. I prodotti tipici di Cerchio, tra cui spiccano i formaggi, lo zafferano, l’olio e i liquori, si legano alle tradizioni gastronomiche della provincia de l’Aquila. Il caciofiore aquilano è un formaggio che somiglia al pecorino, ha una stagionatura media e la sua produzione è legata ai pascoli di altura di tutta la zona della provincia aquilana. Si tratta di un formaggio dalla forma cilindrica, pasta morbida cremosa, colore bianco-latte e aroma delicato. E’ un prodotto che si lega strettamente alla tradizione della transumanza locale. Lo zafferano de L’Aquila si coltiva in particolare sull’Altopiano di Navelli e nelle zone limitrofe. Si presenta con un meraviglioso colore rosso porpora e viene commercializzato in condizione di assoluta purezza: la sua polvere si ottiene ancora oggi lavorando il fiore completamente a mano. L’olio che viene riconosciuto come “extra vergine di oliva delle valli aquilane” si contraddistingue per caratteristiche uniche , tra cui il colore giallo con riflessi verdi di varie tonalità e dal gusto fruttato.
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