Il borgo di Manoppello sorge su un colle a 257 m. di altitudine ed è compreso nell'area del Parco Nazionale della Majella. Il centro storico è caratterizzato dalla presenza di numerosi piccoli palazzi nobiliari del XVIII-XIX, realizzati con la pregiata pietra locale, conosciuta, appunto, come "pietra di Manoppello". Nel centro storico del paese spiccano la chiesa di S. Nicola (XIV sec.), con stupendo portale, la chiesa della SS. Annunziata, con l'adiacente ex convento delle Clarisse e la chiesa di S. Pancrazio. Nel territorio comunale sorgono due importanti templi del cattolicesimo:
il Santuario del Volto Santo, dove viene custodita la famosa reliquia che, assieme alla Sacra Sindone di Torino, raffigurerebbe la vera effigie di Cristo. Il Santuario, visitato nell'autunno 2006 da S.S. Papa Benedetto XVI, si trova ad un paio di km. dal paese; la stupenda abbazia di S. Maria di Arabona (XII sec.), nella frazione Manoppello Scalo.
Manoppello fu uno dei centri più colpiti dalla sconvolgente tragedia avvenuta l'8 Agosto 1956 in una miniera di carbone di Marcinelle (Belgio), nella quale persero la vita 262 minatori di dodici nazionalità diverse. Ventidue dei 136 minatori italiani deceduti nelle viscere della terra belga erano di figli Manoppello. L'attuale centro storico del paese sorge sulle rovine di un'antica città romana, a riprova di ciò il territorio è oggetto di numerosi ritrovamenti di reperti archeologici conservati presso Tra i ritrovamenti più importanti c'è da segnalare una villa patrizia romana con mosaici ancora intatti, recentemente restaurata e riaperta alla fruizione del pubblico. Nel XII secolo fu costruito sotto l'abitato attuale il Monastero di San Pietro in Vallebona, che sopravvisse fino al XVII secolo. Presso un'altura al confine tra il 1197 e il 1208 fu costruita dai cistercensi l’Abbazia di Santa Maria Arabona. Il borgo fu il centro dell'omonima importantissima contea che controllava buona parte della marca di Chieti. Nel 1506 come vuole la leggenda, un misterioso prete portò in un convento fuori il centro una tela, ossia quelllo del Volto Santo di Manoppello. Nel XVII secolo circa fu costruito un santuario vero e proprio, dedicato alla reliquia, e dal Settecento la tela iniziò ad essere venerata in tutto Abruzzo.
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