L'Altopiano delle Cinque Miglia è il più vasto, e quello storicamente più noto, del sistema di altipiani carsici definito come "La Regione degli Altipiani Maggiori d'Abruzzo". Si estende per quasi 9 Km, tra i 1.250 e i 1.280 metri di quota, nel territorio dei Comuni di Rocca Pia - Rivisondoli - Roccaraso, tra i due grandi Parchi Nazionali d'Abruzzo e Majella. Attraversato dall'antica via degli Abruzzi (oggi Strada Statale 17) principale arteria di transito che collegava le principali città del nord con il meridione d'Italia, rappresenta un'area di grande valenza naturalistica e paesaggistica nella parte più meridionale della provincia aquilana. Ha una estensione di circa 1 km in larghezza e 9 km in lunghezza e collega la Valle del Gizio (affluente del Fiume Pescara), con la Valle Peligna a Settentrione e con quella dell’affluente del Sangro, il Torrente Raso e l’Alto Sangro a Sud. Esso è dominato dalle vette del Monte Rotella e del Monte Pratello, appartenenti alla catena dei Monti Marsicani. L’Altipiano delle Cinque Miglia si collega all’Altipiano del Quarto Grande a sud – ovest, sotto il Piano Aremogna e al massiccio del Monte Greco. L’Altipiano delle Cinque Miglia, è completamente spoglio di alberi, e nella bella stagione è il luogo ideale per il pascolo di cavalli, ovini e bovini, mentre in inverno per la lontananza dal mare, l’altezza e il clima continentale, è spesso coperto dai ghiacci, con temperature che possono anche raggiungere i – 30° C, con cielo sereno e vento calmo. D’inverno quando è coperto dalla neve, diventa l’ideale pista non battuta per le ciaspolate e lo sci di fondo. Quando si sciolgono le nevi, confluiscono sull’Altipiano anche le acque della neve dei rilievi. In passato, per le sue durissime condizioni atmosferiche, è stato la tomba per moltissimi cavalieri, guerrieri e soldati di eserciti che sono stati costretti a passare l’altopiano per raggiungere Napoli o Roma, percorrendo fra Nord e Sud lo “Stivale”. Ad esempio, nel 1528, perirono sull’altopiano 300 mercenari al servizio di Venezia, assoldati per combattere contro l’Imperatore d’Asburgo Carlo V e nel 1529, trovarono la fine sulle Cinque Miglia anche 500 soldati teutonici al servizio del Principe d’Orage. Nell’autunno del 1860, passò per le Cinque Miglia anche la delegazione del Re Vittorio Emanuele II diretta a Teano per incontrare Garibaldi e raggiungere poi Napoli. In questo posto, immerso in un paesaggio da fiaba, incantato, passandoci a notte fonda con l’automobile, quando soffia la tempesta, il rumore del vento sembra a tratti il lamento dei cavalieri, guerrieri e soldati che hanno lasciato la vita passando per le Cinque Miglia le cui spoglie mortali riposano in pace qui.