Passeggiata panoramica con veduta sull'ampio golfo lunato di Vasto. A metà circa della loggia, vi è una piccola cappella (sec.XIX) dedicata alla Madonna della Catena con un bel dipinto raffigurante il Cristo deposto, la Madonna, la Maddalena ed un monaco. Alle spalle della loggia vi è il quartiere medievale della città caratterizzato da viuzze e rampe, restaurate di recente. Caratteristica è la Porta Santa Maria o Porta Catena (sec.XV) posta sul lato orientale delle antiche mura cittadine. Sulla passeggiata orientale che fiancheggia il borgo antico, partendo dai giardini di Palazzo d’Avalos, si apre la Loggia Amblingh, una splendida balconata sospesa a picco tra i mattoni pregni di storia della città e le sottostanti campagne d’ulivi, aranci e orti digradanti verso il mare. Da qui, con un solo colpo d’occhio si può ammirare il bellissimo golfo d’oro di Vasto, le colline del vicino Molise, le propaggini della Montagna Garganica e le Isole Tremiti. La loggia prende il nome dall’austriaco Guglielmo Amblingh di Graz, segretario di Cesare Michelangelo d’Avalos, residente a Vasto all'inizio del Settecento. Le alte case e gli stretti vicoli della Loggia hanno ospitato per anni pescatori, facchini, discendenti di scudieri marchesali o di cavallari, impegnati nelle ricognizioni costiere per avvistare le navi turche: siamo nel quartiere di Santa Maria che rappresenta bene lo spirito popolare vastese. Proseguendo la passeggiata si arriva all’alta casa di Gabriele Rossetti, sede di una delle Biblioteche comunali. Intorno alle case-mura della Loggia Amblingh si trova, più avanti, l’unica porta urbica medievale rimasta della città, Porta Santa Maria, detta anche “Porta Catena”, con arco a sesto acuto sormontato da una graziosa loggetta. Sul capo meridionale, nel punto più alto della Loggia, sono visibili due grandi cisterne romane ancora intatte, che stanno a dimostrare quanto abbondante fosse l’acqua a disposizione dei vastesi di un tempo, i quali, nelle opere idrauliche, erano dei veri maestri.