Il castello di Monteodorisio sorge in posizione privilegiata per il controllo dei territori della Valle del Sinello. Attualmente si conservano l'intera cortina del lato maggiore nord-ovest e il corpo di fabbrica sul lato minore sud-est e i relativi tre torrioni angolari. L'intero complesso è realizzato esternamente in muratura di pietrame e ciottoli. Sui prospetti si notano feritoie, finestre rettangolari di dimensioni ed epoche variabili. Compreso fra le due torri occidentali si trova il corpo di fabbrica adibito a residenza, articolato su due livelli con il seminterrato che comunica con la parte restante dell'edificio mediante una botola posta nell' androne delle scale. Le torri sono suddivise internamente in ambienti sovrapposti. Una delle torri settentrionali conserva all'esterno il coronamento con beccatelli, ornato da un fregio a cerchi e una fila di archetti intrecciati. Dal Belvedere del castello si gode di una magnifica vista panoramica sul Vallone "Maltempo". L'impianto originale, ascrivibile al XV secolo, aveva pianta rettangolare e quattro torri angolari di forma circolare e fu costruito sui resti di una fortificazione dell' XI secolo. Fu feudo di Odorisio, conte dei Marsi e nel 1256 del nipote di Federico II, Corrado D’Antiochia. Nel 1269 passa a Sordello da Goito, citato da Dante Alighieri nel VI Canto del Purgatorio, poeta e trovatore italiano. Fu riadattato a residenza signorile nel XVII e XIX secolo, quando diverse famiglie aristocratiche, tra le quali si ricordano i D'Avalos, si avvicendarono nel suo possesso. Le strutture murarie denunciano alcuni interventi di consolidamento databili alla fine del XV secolo ed altri, molto più recenti, risalenti al 1960. La leggenda vuole che nei numerosi cunicoli presenti nei sotterranei del Castello siano nascosti i tesori appartenuti ai vari Signori del maniero.Musei e mostre: il castello, proprietà del comune di Monteodorisio, è sede del del Museo per l’economia tra l’antichità ed il Rinascimento, del Centro di documentazione dell' Ordine Francescano in Abruzzo e Molise. In uno dei locali della corte recuperata del fortilizio è possibile visitare la mostra storico-archeologica “Ma che bel Castello” ed effettuare interessanti visite guidate nel “Borgo Museo” con la chiesa di S. Giovanni Battista, la torre campanaria, le torri e le mura urbiche del centro fortificato. L'esposizione museale trae le sue origini anche dalla mostra documentaria “Monteodorisio: la storia, la città, il territorio” del 1985.