L'antico borgo fortificato di Ocre è posto sulla sommità della grande dolina del Monte Circolo a 933 metri sul livello del mare. Dominava, in posizione strategica, la Valle dell'Aterno per il controllo delle vie verso l'altopiano delle Rocche. Il sito costituisce un esempio unico nel genere sia per il contesto paesaggistico in cui si trova sia per la sopravvivenza del perimetro del piccolo impianto urbano all'interno della cinta muraria. Le mura formano una sorta di triangolo rinforzato da numerose torri: a nord-ovest, nord-est e, a nord, da una torre angolare quadrata, a sud da una la torre-puntone. A ovest è presente l'unico ingresso al castello, consistente in una porta ogivale databile al XIII secolo e protetta da un sistema di difesa a tiro incrociato nonché dall' archibugiera ancora visibile sulla torre adiacente. Non si può parlare esattamente di castello-recinto ma piuttosto di "borgo fortificato" o "cerchia-urbana". All'interno del perimetro sono ancora visibili infatti le principali emergenze dell'abitato come le antiche abitazioni, le case-torri, i tracciati viari, le tre navate e l'abside della chiesa, posta nella punta meridionale del borgo. La chiesa, dedicata a San Salvatore "inter castrum Ocre" e di cui si ha notizia fino al 1581, seppure risulta completamente diruta, ha restituito i resti di un prezioso affresco, oggi al Museo Nazionale dell'Aquila, databile alla metà dell'XII secolo, raffigurante una Madonna in trono col Bambino tra due figure. Non sono precisate le origini dell'abitato, ma la prima data certa dell'esistenza di un castello nel feudo di Ocre è quella del 1178, relativa ad una Bolla di Papa Alessandro III in cui il fortilizio è citato tra i possedimenti del vescovo di Forcona. Il complesso è ricordato nel 1254 col nome di "Cassari Castro" allorché fu preservato dalla distruzione stabilità per tutti i castelli che avevano contribuito alla fondazione della città dell'Aquila. Con l'avvento di Carlo I d'Angiò il castello diverrà nel 1266 possesso della Regia Corte, che lo affiderà nel 1269 ad un fedele del re, Morel de Saours, ricordato spesso anche come Morello o Mauriello de Saurgio. Il declino del castello inizia nel XV secolo, quando la struttura subisce il grave attacco del capitano di ventura Fortebraccio da Montone (1423). Ocre, perso definitivamente il ruolo strategico nella gestione difensiva della città de L'Aquila, andrà progressivamente decadendo, e già all'inizio del XVI secolo il borgo non sarà più menzionato come "castrum" ma come "villa", circostanza significativa del fatto che la popolazione residente dentro il borgo fortificato andava sempre più scemando, fino al definitivo abbandono.