Castello Ducale Palena

Posizione: parchi

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Il castello di Palena è posto sul punto più alto dell'abitato e spicca nel contesto del paese per la sua mole. Questa antica roccaforte, chiamata un tempo Castel Forte, è in realtà giunta a noi in forme più riconducibili alla tipologia del palazzo fortificato che a quelle di un vero e proprio castello. Oggi il palazzo è caratterizzato da una pianta rettangolare irregolare, che si rivela frutto di aggiunte e trasformazioni secolari. Esternamente le cortine murarie, sono l'unico elemento che ancora ne rivela l'origine militare, mentre altri elementi, come le file di ampie finestre e la loggetta, ne danno l'immagine di una residenza nobiliare. La Torretta di Controllo fu costruita circa nel 1956, nel piazzale del cortile del castello ducale, con l'aggiunta di merlature, di quattro orologi per ciascuna facciata, e una cella campanaria sulla sommità per suonare le ore. Le origini del castello, sorto probabilmente su un antico tempio dedicato alla dea Cerere,  vanno probabilmente rintracciate nel pieno Medioevo dal momento che Palena, già dall'anno Mille, viene ricordata come feudo di Matteo Da Letto. In seguito la struttura passò nelle mani delle più importanti famiglie feudali della zona: dai conti di Valda ai Conti Borrelli, dai Mallerius ai conti di Sangro, che apportarono notevoli modifiche alla struttura. Al XIV secolo risale il dominio dei conti di Manoppello, al XV quello dei Caldora e dei Conti di Capua, ed infine dei D'Aquino che ne rimasero proprietari fino al 1807. La struttura nel corso dei secoli ha  progressivamente perso molti elementi caratterizzanti, come il coronamento merlato, i torrioni di rinforzo, il mastio.  Il belvedere fu ricostruito negli anni Cinquanta dopo l'ultimo conflitto mondiale. Nel 1216 il Castello ospitò San Francesco d’Assisi in viaggio da Guardiagrele a Castelvecchio Subequo. Terribili sono le leggende sulle prigioni del maniero. Nei sotterranei del Castello sul pavimento è ancora visibile il "trabocchetto"  un orrido buco dove venivano introdotti i condannati a morte che precipitavano dalla roccia per circa quaranta metri.

 

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