Dal castello di Gagliano Aterno, al centro della Valle Subequana, si gode di una vista mozzafiato su tutto l’Abruzzo interno aquilano. E' una costruzione caratterizzata da pianta irregolare, concepita per adattarsi all'orografia del territorio su cui è stato edificato. La struttura, come oggi si presenta, è ritenuta uno dei castelli meglio conservati d'Italia, un organismo architettonico stratificato e complesso, caratterizzato da una doppia cinta muraria a forte scarpatura, che ne ricorda l'origine militare. La cinta più interna, raggiungibile tramite un ingresso sopraelevato al di là di quello che era il fossato, è coronata da merlatura guelfa e assume, in corrispondenza degli angoli, forma di torrioni di rinforzo cilindrici e in un caso, di torre poligonale, simile ad un puntone. Oltre la cortina muraria merlata, si sviluppa l'edificio caratterizzato dall'accostamento di più corpi di fabbrica gravitanti intorno ad un suggestivo cortile con pozzo, circondato da portico e loggetta al piano nobile, sul quale si affaccia la scenografica scalinata a giorno che conduce agli appartamenti del primo piano. Sui prospetti esterni si notano bene gli interventi effettuati per trasformare il castello, da costruzione militare a dimora aristocratica; l'edificio è stato oggetto infatti di interventi di sopraelevazione e ampie finestre, sia monofore che bifore, di dimensioni ed epoche diverse, sono state aperte lungo tutto il perimetro della costruzione, per adattarla all'uso residenziale. Di particolare grazia architettonica è la loggia che si affaccia verso il borgo. L’ingresso principale è connesso con il ponte levatoio, uno dei pochi rimasti in Abruzzo. Di notevole interesse è il pozzo di forma quadrata. La battaglia di Lepanto a cui partecipò Marcantonio Colonna è il più noto tra i numerosi affreschi che si possono ammirare nel castello. La sua fondazione risale al 1328, come attesta una lapide, quando Isabella D'Aquila, contessa di Celano, fece costruire il palazzo sui ruderi di una precedente costruzione innalzata dai Conti di Celano tra XII e XIII secolo. Nel 1462 il castello subì l'attacco di Braccio da Montone, che gli inflisse pesanti danni; a partire dall'anno successivo passò nelle mani dei Piccolomini, per poi divenire proprietà dei Barberini fino al 1806, possedimento dei baroni Pietropaoli ed infine dei marchesi Lazzeroni. Il castello ha ospitato aristocratici e personaggi famosi come Sofia Loren, ma soprattutto il Santo poverello che vi compì prodigi Si narra infatti che nel castello avvenne il miracolo dell'acqua compiuto da San Francesco, ospite del maniero. Il miracolo seguì ad un sogno di Maria da Gagliano nel quale il Santo la dissetava con l'acqua che sgorgava da una fonte miracolosamente comparsa estraendo una felce dal giardino e, al mattino la donna aveva ritrovato la vista di un tempo. Da quel giorno molti pellegrini si recavano alla Fonte poi denominata "Fonte di S. Francesco" per guarire dalle loro infermità. Sembra anche che il Convento di Castelvecchio Subequo, dove è conservata una teca con il sangue del Santo, sia stato scelto come luogo sacro da Francesco da una finestra del Castello.