Cattedrale di San Cetteo

Posizione: mare

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La cattedrale di San Cetteo sorge su Viale G. D’Annunzio di Pescara, in posizione decentrata rispetto all’attuale centro abitato, ma nel fulcro di quello che è stato il nucleo urbano fino alla fine dell’800. Fu realizzata negli anni 1933-1934 per sostituire la modestissima e malridotta chiesa del SS. Sacramento, allora unica parrocchiale della città, che assolveva tale compito dalla fine dell’800 dopo che fu deciso, a causa di eventi sfavorevoli, di demolire invece che di restaurare, l’adiacente e antica chiesa di S. Cetteo, (già S. Gerusalemme). La nuova chiesa di S. Cetteo concepita, voluta e costruita, grazie anche all’interessamento di Gabriele D’.Annunzio, come chiesa parrocchiale e Tempio della Conciliazione, (nella città di Pescara da poco diventata Provincia), fu nobilitata nel 1949 a Cattedrale della Diocesi di Penne-Pescara che a sua volta con bolla pontificia del 2 marzo 1982, fu elevata ad arcidiocesi metropolitana col titolo cambiato di Pescara-Penne Il complesso, opera dell’architetto romano Cesare Bazzani, seppur con linee classicheggianti, richiama il romanico abruzzese; la facciata in pietra bianca, a coronamento orizzontale, è scandita in tre ordini da lesene e fiancheggiata ai due lati dal campanile e dal battistero. L’interno è a pianta basilicale a tre navate divise da colonne marmoree; un abside conclude quella centrale, mentre il transetto sopraelevato termina ai lati in due cappelle: a destra quella dedicata al santo Patrono, a sinistra quella funeraria di Luisa De Benedictis madre del Poeta. Quest’ultima cappella semplice e austera, è illuminata da un’ampia finestra chiusa da lastre di alabastro. La navata centrale è ricoperta a cassettoni in finto legno scuro e le navate laterali sono coperte con volte a crociera; lungo le pareti laterali del tempio si aprono nicchie al cui centro vi sono ampie finestre decorate da artistiche vetrate policrome sulle quali sono rappresentati episodi del Vangelo. Gli arredi lignei, quali i pannelli della Via Crucis, il pulpito (sostituito in seguito dai due amboni di forma poligonale posti ai lati dell’altare), gli stalli dei canonici, opera dello scultore Perathoner di Ortisei, sono stati realizzati intorno agli anni ’50. Verso la fine degli anni ’60 è stata modificata l’area presbiteriale per adeguarla alla riforma liturgica del Concilio Vaticano II. A tal uopo sono state chiuse le due scale per scendere dall’aula alla cripta sottostante, e realizzata uno scalinata unica di accesso al presbiterio. E’ stato demolito il vecchio altare preconciliare e sostituito con uno nuovo in pietra, opera dell’architetto Paride Pozzi di Pescara, contenente al suo interno le reliquie di S. Cetteo; mentre i pannelli del vecchio pulpito in legno sono stati reimpiegati nei due amboni in legno realizzati ai lati dell’altare.

 

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