Gole di San Martino

Posizione: parchi

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Le Gole di San Martino sono gole strette ed impervie. Secondo l'inconografia cristiana fu Fra Martino che aprì gli stretti valichi tra le rocce per permettere agli abitanti del posto di raggiungere i pascoli verdi e le sorgenti più in alto. A testimoniare il tocco miracoloso del santo ci sarebbero i segni rotondi dei gomiti usati per aprire ii varco e lasciati sulla roccia. Le Gole di San Martino sono l'ingresso di uno dei più lunghi valloni appenninici, il vallone di Santo Spirito, che da Fara San Martino sale sul tetto della Majella. Le gole sono larghe poco più di 2 metri e profonde decine tanto, che l'impressione attraversandole è di essere letteralmente inghiottiti dalla terra. Prima di attraversare il varco si incontrano i resti di un monastero a lungo sepolto da una frana e tornato alla luce nell'800. La storia del monastero di San Martino a Valle è ancora tutta da scrivere. Quello che si sa è che risale all'anno mille. Secondo alcuni sorge sulle ceneri dell'antico cenobio di San Martino Eremita. Il monastero divenne un luogo di rifugio e spiritualità per monaci ed eremiti. Le gole lo sono oggi per diverse specie di uccelli tra cui l'aquila reale, il falco pellegrino e il lanario.

 

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