Palazzo Sipari si trova nel centro storico di Pescasseroli, cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo. Il fabbricato in questione sorge sul sito di un antico palazzetto baronale distrutto da un incendio ed assume l’attuale conformazione architettonica sul finire degli anni 30 dell’ottocento per volontà di Pietrantonio Sipari, nonno del filosofo Benedetto Croce, interprete della vita intellettuale italiana tra ‘800 e ‘900 e dell’On. Erminio Sipari, deputato del Regno d’Italia, fondatore del Parco Nazionale d’Abruzzo. Dal 1839, anno in cui vennero ultimati i lavori di ristrutturazione, fino al al 2006, anno della scomparsa della nobildonna Maria Cristina Sipari, secondogenita dell’On. Erminio Sipari, il Palazzo è stato ininterrottamente abitato dalla famiglia Sipari, una famiglia emergente della nuova borghesia che si sostituisce ai baroni Massa nel potere economico e nell’autorità sociale. L’edificio ha un’eccellente impostazione architettonica di tipo tardo rinascimentale ed è ingentilito da eleganti forme classiche. Dichiarato “di particolare interesse artistico e storico”, quale testimonianza di architettura gentilizia dei secoli XVIII e XIX, il palazzo è vincolato dalla Soprintendenza ai Monumenti e alle Belle Arti dal 1967 per il rilevante interesse ambientale, artistico e storico. Due targhe marmoree sul prospetto principale del Palazzo ricordano le figure di Benedetto Croce e di suo cugino Erminio Sipari. Nel novembre del 2013 a queste due targhe ne è stata aggiunta un’altra, per ricordare la Marchesa Maria Cristina Sipari che ha voluto si realizzasse nel palazzo di famiglia una casa-museo. Il monumentale edificio occupa una superficie in pianta di circa 1.000 mq e si articola su tre piani successivi oltre il piano terra di circa 1.000 mq. Il portale è costruito in pietra riquadrata da ordini architettonici, da esso si entra in un cortile che da accesso al Palazzo. Al piano terra si trovano i locali centinati e quelli anticamente destinati all’abitazione degli addetti ai servizi, oltre alla biblioteca, con le strutture lignee originali, nella quale si trova l’archivio storico, vincolato dalla Soprintendenza Archivistica dell’Abruzzo. In fondo al cortile sulla sinistra si entra direttamente nella parte gentilizia dove si trova lo scalone monumentale. Al primo piano si trovano i locali nei quali si svolgeva la vita quotidiana della Famiglia Sipari e che oggi sono resi visitabili al pubblico tramite una visita guidata nella quale vengono illustrate anche le abitudini quotidiane, culturali e venatorie dei proprietari. Al secondo piano, completamente restaurato, si trova la stanza in cui nacque Benedetto Croce. Qui, negli ampi saloni, si svolgono le numerose manifestazioni culturali che la Fondazione Sipari organizza dal 2007. Annesso al Palazzo vi è la Chiesa “dell’Addolorata” al cui interno sono conservate le spoglie di alcuni membri della famiglia Sipari. Oggi la casa-museo e la Chiesa dell’Addolorata sono di proprietà della Fondazione Erminio e Zel Sipari ONLUS.
Palazzo Sipari sorge sul sito di un antico palazzetto di proprietà dei Baroni Massa. Pietrantonio Sipari acquistò da questi ultimi ciò che rimaneva del palazzetto, parzialmente distrutto da un incendio. Dal 1839, anno in cui terminarono i lavori di ristrutturazione e di ampliamento dell’edificio, il palazzo è stato ininterrottamente abitato dalla famiglia Sipari fino al 2006, anno della scomparsa della Marchesa Maria Cristina Sipari, secondogenita dell’On. Erminio Sipari, nipote di Pietrantonio. All’interno del Palazzo sono state ospitate personalità di rango elevato, quali il sovrano Vittorio Emanuele III, il Duca Amedeo d’Aosta ed altri membri della Casa Reale. Tra la fine del XIX secolo ed i primi decenni del XX secolo nel Palazzo sono stati ospitati anche esponenti del Governo ed alte personalità del mondo politico e culturale. Dichiarato nel 1967 edificio di particolare di interesse artistico e storico, ad esso sono stati apposti i vincoli di tutela da parte della Soprintendenza ai Monumenti e alle Belle Arti. Nel 2009 la Soprintendenza per i Beni Archivistici per l’Abruzzo ha posto i vincoli anche sull’archivio dell’ing. Erminio Sipari che si trova all’interno del Palazzo. All’interno di esso sono contenuti materiali relativi all’attività politica e professionale dell’Ing. Sipari, documentazione riguardante il Parco Nazionale d’Abruzzo del quale fu il fondatore, nonché una ricca documentazione relativa alle proprietà di famiglia. Due targhe marmoree sul prospetto principale del Palazzo ricordano le figure di Benedetto Croce e di suo cugino Erminio Sipari. Nel novembre del 2013 a queste due targhe ne è stata aggiunta un’altra, per ricordare la Marchesa Maria Cristina Sipari che ha voluto si realizzasse nel palazzo di famiglia una casa-museo. La Fondazione Erminio e Zel Sipari Onlus, costituita per volontà della Marchesa Maria Cristina Sipari nel luglio del 2005, ha intrapreso una serie di iniziative per valorizzare il proprio patrimonio. Tra queste vi è la possibilità di effettuare visite guidate attraverso gli interni di Palazzo Sipari in modo da ripercorrere i luoghi in cui i due cugini, Benedetto Croce e Erminio Sipari, in più occasioni videro intrecciarsi i loro destini. Ci si potrà immergere nell’atmosfera di quegli ambienti, dove i camini accesi rendevano intimo ed accogliente il salotto in cui la famiglia si riuniva rievocando le avventure di caccia degli ospiti illustri, ambientate nel suggestivo territorio che oggi costituisce il Parco Nazionale d’Abruzzo del Lazio e del Molise. Infine, le letture di alcuni passi tratti dagli scritti di Benedetto Croce e di Erminio Sipari consentono di rievocare le abitudini di una delle famiglie più importanti della Marsica a cavallo tra il XIX ed il XX secolo.