Le acque sulfuree di Raiano sgorganti dalla sorgente chiamata La Solfa è sono ubicate in un ambiente molto particolare con mura risalenti al II secolo a.C. che, secondo alcuni studi, attestano che questo luogo era frequentato già dai tempi antichi. La presenza di questi resti, unita a dati archeologici e al valore che aveva l’acqua proprio in quei tempi, fa supporre che la fonte sia stata considerata dagli antichi come “sacra”. Queste acque sulfuree hanno anche proprietà diuretiche, purificanti e disintossicanti e le stesse sono utilizzate per alimentare le recenti Terme di Raiano. Le cure attivate con l'acqua sulfurea della fonte sono quelle
idropiniche e inalatorie, ma le acque di Raiano, ricche di zolfo, sono
indicate anche per curare la sordità rinogena. Numerose altre affezioni
potranno essere trattate con fanghi, bagni, idromassaggi, massaggi e
immersioni nella piscina termale.
Si ha notizia dello sfruttamento termale a Raiano sin dai tempi della Roma imperiale. A conferma di ciò sono rimasti, anche se semidistrutti e poco visibili, ruderi e tracce dell'antica attività. L'acqua sulfurea di Raiano sgorga da una sorgente denominata "la Solfa". Per raccogliere e utilizzare le sue acque è sorto uno stabilimento termale, le Terme di Ovidio. Lo stabilimento è completato da un "centro di medicina estetica termale," sviluppato sulla base delle esperienze scientifiche professionali e tecnologiche delle Terme di Riccione. Tale struttura provvista di palestra, piscine termali a temperature differenziate è inoltre dotata di apparecchiature elettromedicali all'avanguardia. Il piccolo e tranquillo centro di Raiano è immerso nel verde delle colline d'Abruzzo, la regione con il maggior numero di parchi naturali in Italia. Le passeggiate naturalistiche possono essere alternate con escursioni di interesse storico e artistico, come nella vicina Sulmona (km.10), città natale del poeta latino Ovidio, situata nella magnifica conca della Valle Peligna. A 5 chilometri a nord della città, vi è una monumentale fonte che si vuole identificare con la "Fonte d'Amore" ovidiana e, nei pressi, i resti della cosiddetta "Villa di Ovidio", in realtà santuario di Ercole e Curino, risalente alla metà del I° secolo a.C.