Nel versante meridionale dell'antico borgo di Civitanova spiccano le torri dette Montanare, perché difendevano la città dall'attacco dai monti. Emerge per altezza la torre di avvistamento medievale, chiusa su tre lati, affiancata dalla successiva torre aragonese (XV sec) contornata da un apparato a sporgere con beccatelli. La struttura è realizzata in mattoni regolari ben conservati, formanti una scarpa nella parte inferiore, con larghi contrafforti rompitratta. La fortificazione originaria fu realizzata nell'XI secolo quando la città di Lanciano inglobò il quartiere di Civitanova per difendere l'unica zona pianeggiante della città per difenderla dal lato montano. Nei secoli sono state modificate, in particolar modo negli anni '30 del XV secolo, quando Alfonso I d'Aragona fece rifare la cinta muraria a sud, come dimostra la torre minore di questo gruppo, con i classici beccatelli quattrocenteschi, e il Torrione posto dietro il convento di Santa Chiara, con pianta cilindrica a scarpa. Le Torri erano provviste inoltre di due porte, quella di Santa Maria Nuova, all'imbocco di via P. Harris, e quella di Santa Chiara, all'ingresso del Corso Roma, ambedue demolite nei primi anni dell'Ottocento. Furono utilizzate come carcere. La leggenda narra che vi sorgesse un tempo il castello di Jehan de Lanson, paladino di Carlo Magno le cui gesta sono narrate in una chanson de geste del XIII secolo, conservata nell'archivio della Biblioteca Nazionale di Parigi.